5° Manifesto 2010

POESIA COME MADRE BUONA DEL MONDO

(per una centralità della Poesia)

“Già vivere in dignità e controcorrente, oggi, è Arte”.

Queste sono le parole della scrittrice Giovanna Mulas, che da qualche tempo, come goccia sulla roccia, stanno “scavando” nella mia anima.

Vivere controcorrente è già arte, ma forse anche vivere l’arte è già essere controcorrente! Ecco che, in “contrapposizione” a tutti quelli che continuano a relegare la sublime Arte in un angolo facendola diventare materia d’élite, con questi pochi righi voglio reclamare l’importanza della Poesia tanto per l’uomo quanto, soprattutto, per la società.

Poesia come arte del cercare, Poesia come voce dell’anima, Poesia come arma contro la banalità e la superficialità.

La Poesia esiste ed è la Madre buona di tutte le cose del Mondo.

Una Mamma attenta che conosce bene tutti i propri figli è in grado di andare oltre i loro abiti dismessi macchiati d’erba, oltre il grasso di bicicletta che dipinge i loro volti e, soprattutto, è in grado di perdonare i comuni e innocenti pasticci dei suoi figli buoni arrivando in fondo al loro animo per scoprire quello che di buono e puro vi si racchiude.

Così anche la poesia è in grado di raggiungere l’essenza di tutte le cose del mondo, superando la barriera dell’apparenza ed esaltando quello che di buono vi è nascosto affinché l’umanità possa avere un piccolo sentiero ben tracciato.

Una Madre amorevole che vuole il bene dei propri figli, mai si sognerebbe di esaltare le qualità del figlio cattivo, se non per monito nei confronti degli altri affinché non seguano la stessa sua smarrita strada. Proprio come la Poesia, che mai si sognerebbe di cantare e onorare il brutto delle cose, o l’atto criminale, gratuito e non eroico se non per condannarlo; e qualora si verificasse il contrario certamente gli uomini giusti non parlerebbero più di poeta e poesia, ma di perverso e perversione.

Quindi la Poesia, proprio come una dolce Madre, non può che essere amata dai “figli buoni” che la considerano una guida verso il vero e il bello, e non può che essere temuta dai “figli cattivi” che, invece, la considerano giudice e arma pronta a smascherarli, condannarli ed eventualmente punirli.

Se si è figlio buono, non occorre necessariamente capire quello che una buona Mamma (Poesia) vuole dire; spesso basta solo saperla ascoltare lasciandosi per mano accompagnare.

Zairo Ferrante

(pubblicato ne “I Bisbigli di un’anima muta” – CSA ed. 2011)