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Memoria del destino di un essere umano: Versi di G. B. Quinto

LAGER
(destino di un essere umano)

di

Giovanni Battista Quinto

Perdesti la vita,
serbando nel cuore un vivido sogno,
speranza che infiamma
un sublime bisogno di libertà.
Portasti con te beltà interiore ed umanità,
perché un umile uomo, traboccante d’amore,
non è prigioniero dell’aridità… e mai lo sarà.
Dipingesti la pace, il cielo d’azzurro,
il gioviale sorriso di un bimbo innocente
che chiama la mamma pensando sia lì:
oltre quel filo bordato di spine,
oltre quel muro sì freddo e inumano,
oltre quel fumo che segna la fine;
oltre il destino di un essere umano.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore; @tutti i diritti riservati.

**Immagine: Alcuni sopravvissuti del “Blocco 66” di Buchenwald (un edificio destinato ad ospitare i bambini) fotografati poco dopo la liberazione. Germania, dopo l’11 aprile 1945; postata dalla Redazione del Blog e liberamente tratta da “Enciclopedia dell’olocausto”

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